Il territorio faentino è stato abitato fin dalla preistoria.
Le testimonianze di ciò le ritroviamo nell'insediamento di Fornace Cappuccini, dove sono stati rinvenuti fondi di capanne, pietre scheggiate, pietre levigate e martelli risalenti al neolitico (5000-4500 a. C.).




Dell'età del bronzo e del ferro sono datati inoltre molti manufatti ritrovati sul Colle di Persolino.
Inoltre ritroviamo sempre nelle vicinanze di Faenza (Villa Persolino) tracce della Civiltà Villanoviana e ciotole e ceramiche del periodo gallico.
Anche gli Etruschi hanno lasciato tracce nel territorio faentino e ciò fa pensare ad un loro insediamento nella nostra città.
All'inizio del IV secolo a.C. il territorio è stato poi conquistato dai Galli Boi.

In seguito nel II secolo a.C. sono i Romani a conquistare il territorio e a tracciare la Via Emilia (187 a.C.).


Oltre a queste testimonianze documentate ci sono testimonianze di dubbio valore storico e ricche di fantasia sull'origine di Faenza. Il Magister Tolosanum, morto nel 1226 e autore di Chronicon Faventinum, dice che la città fu fondata nel 20 a.C. da un tale Flavio, che la denominò Flavia. In seguito fu denominata Faventia perché favorevole ai romani.
Un altro storico, Tonduzzi (sec. XVII) fa risalire la fondazione di Faenza a Fetonte, nipote di Noè, il quale fondò nel 1859 a.C. una città denominata Faoentia (splendo fra gli dei) poi trasformata dai latini in Faventia.
Per lo storico G.M.Valgimigli, la fondazione di Fanza risale al 1199 a.C. ad opera di popolazioni greche che la denominarono Phaentia (città splendente).

* Raccolte archeologiche presenti nel Museo Archeologico di Faenza presso Palazzo Mazzolani, corso Mazzini.