Chiesa di S. Adriano a San Demetrio CoroneUn elemento che caratterizza e distingue le comunità italo-albanesi è il loro idioma.
Il turista che visita queste comunità ha l'impressione di trovarsi in un paese estero e non in Italia, in quanto i suoi abitanti parlano una lingua diversa dall'italiano.
La lingua arbresh si tramanda in queste comunità con le caratteristiche del tosco o del ghego, a seconda della loro provenienza geografica dall'Albania: gli Albanesi provenienti dall'Albania meridionale parlano il tosco, quelli provenienti dall'Albania settentrionale il ghego.
Ho usato la parola "si tramanda" per sottolinearne l'aspetto più appariscente: la lingua attualmente in uso presso le comunità italo-albanesi è infatti soltanto una lingua parlata, tramandata oralmente da padre in figlio.
La lingua ufficiale delle relazioni interpersonali è l'italiano.
Ecco quindi che riscontriamo in dette comunità il fenomeno di un bilinguismo anomalo, che gli studiosi Galli C. Matilde e Harrison Gualtiero hanno definito "bilinguismo zoppo".
L'ipotesi è che gli italo-albanesi vivono una situazione di conflittualità derivante dalla non comunanza del codice di comunicazione italiano e del codice di comunicazione albanese.
Infatti gli italo-albanesi non possono parlare indifferentemente l'italiano o l'albanese, ma nelle manifestazioni ufficiali usano l'italiano, nelle relazioni private e comunitarie si esprimono nella loro lingua, ammettendo di fatto la sudditanza dell'albanese come lingua orale.
Accade così che quanto più un italo-albanese si eleva culturalmente e migliora la conoscenza dell'italiano, tanto più regredisce la conoscenza della propria lingua e di conseguenza ne risente la propria identità.