Vaso del XVII secoloLa ceramica di Talavera nel periodo di Carlo V è di stile moresco, ma durante il regno di Filippo II diventa di stile rinascimentale.

Nel 1566 Jerónimo Montero, vasaio di Siviglia, introduce a Talavera la ceramica di stile "spugnoso".

Durante la seconda metà del secolo XVI e per tutto il XVII si fabbrica la serie "tricolore", serie decorata con l'azzurro, l'arancione e il manganese, e per la prima volta si usa la figura umana per decorare i pezzi.
E’ questo il periodo più florido della ceramica di Talavera, per la quantità, qualità e varietà della sua produzione ceramica.
La città d’ora in poi è conosciuta dovunque come la città della ceramica e le sue ceramiche vengono apprezzate in territorio nazionale e fuori della Spagna.

Nella seconda metà del scolo XVIII si usa un azzurro pallido e una rondine in volo; è la serie conosciuta come serie cinese o delle rondini. Questa influenza di stile cinese arriva dal Portogallo e da qui passa a Talavera.Ceramiche di Ruiz de Luna

Dopo il XVIII secolo la maiolica di Talavera cambia il suo aspetto, perde la sua radice tradizionale e cerca altri stili. È questo il secolo delle "ghirlande" floreali e dei "padiglioni". Quando queste ghirlande si trasformarono in tende, prendono il nome di Padiglioni. Di questa epoca sono le brocche a forma di "palla", col manico contorto e fessure nel collo e nella parte inferiore della pancia.
Tale attività subisce un declino con l’invasione napoleonica, tanto che rimane in piedi solamente la bottega di Romualda Martínez.

A metà del sec. XIX la ceramica di Talavera risorge per merito di un illustre ceramista, Juan Ruiz de Luna, il quale, insieme con altri maestri artigiani, elevano la qualità tecnica ed artistica della ceramica ornamentale, tramite la conoscenza e la sperimentazione dei materiali.
Da questo momento in poi le ceramiche di Talavera sono riconosciute in tutta la Spagna attraverso il marchio “Talavera Ceramica”.

 

Piatto del XVII secolo